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Il passaggio centrale si trova a pagg.3-4:
Il passaggio centrale si trova a pagg.3-4:
Gli imputati [...] fornendo, in occasione della detta riunione, sia con dichiarazioni agli organi di informazione sia con redazione di un verbale, al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, all’’Assessore Regione Abruzzo alla Protezione Civile, al Sindaco dell’’Aquila, alla cittadinanza aquilana, informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi dell’’attività sismica in esame [...];
ritenendo che “non c’è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento”;
venendo così meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro qualità e alla loro funzione e tesi alla previsione e alla prevenzione e ai doveri di informazione chiara, corretta, completa;
cagionavano, in occasione della violenta scossa di terremoto (magnitudo momento MW = 6.3, magnitudo locale ML = 5.8) del 06.04.2009 ore 3,32, la morte di:
Segue l'elenco di coloro che secondo il PM non sarebbero morti se... Se cosa?
L'oggetto del contendere è evidentemente se un terremoto grosso sia sempre preceduto da sciami, cioe' in linguaggio tecnico, se la sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata un precursore (nel senso propriamente scientifico del termine, cioé un evento A che precede un evento B con una correlazione statistica significativa, diciamo C>0.5). La risposta della scienza attuale e' no.
In altre parole, con buona pace del PM Picuti, il verificarsi successivo del terremoto dipese dagli sciami precedenti non piu' di quanto potesse dipendere dal fatto che Giove fosse nel Toro o che io indossassi le mutande viola quel giorno 6 aprile: se passa l'idea che gli scienziati avessero dovuto dire SI', passa l'idea che le previsioni di rischio in Italia si fanno in base alle emozioni della gente, alle opinioni dei ciarlatani, alla contingenza del momento, alla piu' vaga "intuizione" o "sensazione" personale non supportata da alcun dato scientifico oggettivo e rigoroso.
Nel prosieguo della relazione (pag. 495), si legge come un ruolo centrale abbia la consulenza di Luis Domingo Decanini, ingegnere e professore di Statica in zone sismiche all'Università di Roma "La Sapienza".
L'oggetto del contendere è evidentemente se un terremoto grosso sia sempre preceduto da sciami, cioe' in linguaggio tecnico, se la sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata un precursore (nel senso propriamente scientifico del termine, cioé un evento A che precede un evento B con una correlazione statistica significativa, diciamo C>0.5). La risposta della scienza attuale e' no.
In altre parole, con buona pace del PM Picuti, il verificarsi successivo del terremoto dipese dagli sciami precedenti non piu' di quanto potesse dipendere dal fatto che Giove fosse nel Toro o che io indossassi le mutande viola quel giorno 6 aprile: se passa l'idea che gli scienziati avessero dovuto dire SI', passa l'idea che le previsioni di rischio in Italia si fanno in base alle emozioni della gente, alle opinioni dei ciarlatani, alla contingenza del momento, alla piu' vaga "intuizione" o "sensazione" personale non supportata da alcun dato scientifico oggettivo e rigoroso.
Nel prosieguo della relazione (pag. 495), si legge come un ruolo centrale abbia la consulenza di Luis Domingo Decanini, ingegnere e professore di Statica in zone sismiche all'Università di Roma "La Sapienza".
A ulteriore dimostrazione dell’infondatezza della tesi secondo cui il terremoto del 6 aprile 2009 ore 3,32 sia stato un fatto anomalo, eccezionale o imprevedibile la consuleza (sic!) del prof. Decanini “Relazione generale sulle caratteristiche del terremoto del 6 aprile 2009 e sulla sismicità dell’area aquilana” e i chiarimenti offerti da Liberatore Domenico, professore di Ingegneria sismica presso l’Università La Sapienza di Roma, suo collaboratore, sentito all’udienza del 15.02.2012, offrivano ulteriori elementi di valutazione, concernenti, in particolare, l’analisi delle accelerazioni della scossa del 6 aprile in relazione alla normativa tecnica sulla costruzione degli edifici e ai danni dagli stessi riportati.
Ma non si capisce come delle valutazioni di un ingegnere sulla inadeguatezza del patrimonio degli edifici de L'Aquila abbia a che vedere con la "previsione" del terremoto. Da notare come i termini "futuri sviluppi", "previsione", "imprevedibile", si trovino ovunque nella relazione del PM, nonostante le dichiarazioni di Picuti alla stampa, "Non sono un folle, so che i terremoti non possono essere previsti".
É interessante poi notare come i sette esperti non fossero gli unici partecipanti alla riunione del 31 marzo della Commissione Grandi Rischi. Nella requisitoria (pagg. 507-508) si legge che in quella riunione parteciparono anche
É interessante poi notare come i sette esperti non fossero gli unici partecipanti alla riunione del 31 marzo della Commissione Grandi Rischi. Nella requisitoria (pagg. 507-508) si legge che in quella riunione parteciparono anche
Massimo Cialente Sindaco dell’Aquila;
Daniela Stati Assessore alla Protezione Civile della Regione Abruzzo;
Altero Leone dirigente responsabile della Protezione Civile della Regione Abruzzo;
altri rappresentanti della Prefettura dell’Aquila, del Dipartimento della
Protezione Civile e della Regione[...]
Ma, abbastanza stranamente, secondo il PM Picuti
Le predette persone, che pure avevano concorso alla regolare composizione della Commissione alla riunione del 31.03.2009, non avevano alcuna specifica competenza tecnica; erano stati ammessi in rappresentanza delle istituzioni locali quali “autorità competenti in materia di protezione civile”. Essi guidati dagli imputati, nella qualità loro contestata, ne avevano raccolto semplicemente i giudizi, divulgandoli poi, in sede di conferenza stampa, con le medesime parole udite nel corso della riunione.
Cioé, in pratica, il PM Picuti solleva totalmente dalla loro responsabilità politica il Sindaco, l'assessore alla protezione civile della Regione e dirigente della protezione civile della Regione, facendone degli interdetti capaci solamente di fare i passacarte di una decisione politica presa dagli scienziati. Siamo al ribaltamento dei ruoli, il consulente scientifico che viene caricato della decisione politica.