Questo perche', anche per chi abbia un minimo di conoscenza di storia della scienza, il confine tra "frode" e idea innovativa e' sempre molto labile, e la censura ha sempre indossato il vestito della difesa della verita' scientifica (del momento).
Per Bellarmino, Galileo era un pericoloso manipolatore di dati, Boltzmann addirittura si suicido' per la guerra che gli fecero i cattedratici di Vienna, Einstein non ricevette il Nobel per la relativita', ma per un lavoro sull'effetto fotoelettrico interpretato in senso quantistico (di quella meccanica quantistica per la quale non aveva nessuna simpatia, tra l'altro...).
Non e' rassicurante l'aria che si respira ultimamente: tra proposte di legge "anti-bufale", che secondo alcuni commentatori sono un malcelato desiderio di controllo dell'informazione (cioe', in buona sostanza, di censura), commissioni "contro l'odio" in Parlamento, e le sopra riportate discussioni in USA sulla punibilita' penale di errori scientifici, stiamo percorrendo una strada pericolosa che conduce in una sola direzione.