Come spesso succede nella musica liturgica cattolica dopo il Concilio Vaticano II, l'origine del canto è però un corale tedesco di tutt'altro argomento: si tratta del celebre "Wer nur den lieben Gott lässt walten", Chi si lascia guidare solamente dal Signore, un corale del poeta e compositore tedesco Georg Neumark, datato dicembre 1641. Neumark visse ai tempi della Guerra dei Trent'anni, quando le condizioni economiche e sociali in Germania erano disastrose: ebbe una vita parecchio avventurosa, avendo perso per ben due volte tutti i suoi averi, una volta a causa delle soldataglie che imperversavano in Turingia, una volta a causa di un incendio. In qualche modo, il testo del corale fa riferimento alle vicende personali: l'autore stesso lo descrive come "un testo di consolazione: Dio proteggerà i Suoi nel Suo tempo". Il testo fa infatti riferimento al Vangelo di Matteo (Mt 7,26-27), l'uomo saggio che costruisce la sua casa sulla roccia viene contrapposto all'uomo stolto che costruisce sulla sabbia: sembra scritto apposta per i tempi convulsi in cui viviamo!
Wer nur den lieben Gott lässt walten
Und hoffet auf ihn allezeit,
Den wird er wunderbar erhalten
In allem Kreuz und Traurigkeit.
Wer Gott, dem Allerhöchsten, traut,
Der hat auf keinen Sand gebaut.
Chi si lascia guidare solamente dal Signore
e spera in Lui in ogni momento,
sarà miracolosamente protetto
in ogni croce e in ogni dolore.
Chi ha fede in Dio, l'Altissimo,
non costruisce sulla sabbia.