Johann Sebastian Bach compose ben tre cantate per questa occasione (BWV 12, 103, 146). La più antica di queste, che risale al periodo in cui Bach lavorava alla corte di Weimar, è proprio la BWV 12, dall'allegro titolo Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen ("Piangere, lamentarsi, temere, preoccuparsi"). Il titolo della Cantata fa riferimento alla lettura prevista nella liturgia luterana per questa domenica, cioé il capitolo 16 del Vangelo di Giovanni, dove si legge Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà.
Dopo una bellissima sinfonia, il coro introduttivo ci ricorda subito l'attitudine di Bach a riutilizzare brani giovanili in composizioni più tarde: è infatti rielaborato (e raccorciato) nella Messa in Si Minore come il celeberrimo Crucifixus (il testo originale è proprio Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen).
Ma è il corale finale a destare la meraviglia: dopo brani di tono cupo, coerente con il titolo della Cantata, compare un corale stupendo, Was Gott tut, das ist wohlgetan ("quello che fa Dio, è sempre ben fatto"). L'armonizzazione di Bach fa risplendere il motivo originale, scritto da Severus Gastorius, cantor a Jena, nel 1675, sul testo del suo amico, Samuel Rodigast, che aveva scritto i versi esplicitamente per l'amico Severus, che quell'anno era ammalato.
144.03_was_gott_tut_libroneviola.pdf |