Il testo è la celeberrima sequenza attribuita a Jacopone da Todi, che descrive il dolore della Vergine Maria ai piedi della croce con versi accorati e commossi, ed esprime la volontà del fedele di accompagnare col suo proprio dolore la Madonna e Cristo al Calvario.
Da ragazzo ovviamente ti piace di più lo Stabat Mater di Pergolesi, anche quello scritto dal grande musicista quando era ragazzo poco più che ventenne; poi si cresce e si ammira l'intimità concentrata, sintetica e raccolta di questo splendido pezzo (sono venti minuti e poco più di musica), senza orchestra, solo solisti a cappella, accompagnati dal basso continuo, scritto da Domenico Scarlatti a Roma quando era trentenne.
Il versetto "Fac me vere tecum flere / crucifixo condolere / donec ego vixero" è il pezzo di musica che io conserverei in eterno, se mi dovessero dire di salvare un solo pezzo di musica di tutta quella che è stata scritta dalle origini fino a oggi.