19 febbraio 356, l'augusto Costanzo II (figlio di Costantino il Grande) emana a Milano, assieme al nipote, il cesare Giuliano, un editto che condanna a morte chiunque compia sacrifici pagani, o preghi nei templi pagani. E' uno dei tanti episodi di intolleranza dei cristiani verso i pagani, che chiudono il mondo classico greco-romano: proprio come primo post di questo blog avevamo parlato di Ipazia. Di questo editto rimane traccia nel Codex Theodosianus, che nel libro XVI riporta minuziosamente tutti gli editti degli imperatori cosiddetti "cristiani" in relazione ai pagani, ai templi e ai sacrifici: |
X.6
Idem a. et Iulianus caes. Poena capitis subiugari praecipimus eos, quos operam sacrificiis dare vel colere simulacra constiterit. Dat. XI kal. mart. Mediolano Constantio a. VIII et Iuliano caes. conss.
Questa tradizione continuera' indisturbata fino al 541, quando Giustiniano, in uno dei tanti atti che nel VI secolo danno veramente inizio al Medioevo, abolisce il consolato: l'ultimo console fu Anicio Fausto Basilio, nel 541 appunto.