Apparentemente, non c'e' nessun collegamento con alcun evento astronomico (l'equinozio d'autunno e' fissato al 23 settembre, il solstizio al 21 dicembre). Da dove proviene quindi questa data del 7 novembre?
L'origine e' il trattatello sulla misura del tempo, del Venerabile Beda: il De Temporum Ratione. Popolarissimo nell'alto medioevo, perche' conteneva la prima edizione completa delle tavole per il calcolo della data di Pasqua, il DTR contiene anche vari passaggi di compendio del sapere tardo-antico sulle stagioni e il calendario: passi di Macrobio, e, soprattutto, di Plinio il Vecchio.
Nel capitolo 35, Beda dice:
Graeci autem et Romani, quorum in huiusmodi disciplina potius, quam Hispanorum auctoritas sequi consuevit, Hyemem VII Idus Novembres (...) inchoare decernunt, hyemis videlicet et aestatis initia, vespertino vel matutino Vergiliarum ortu occasuque signantes (...)
Denique et in libris Cosmographorum authenticis ac nobilissimis, eta eadem tempora ad lineam distincta reperimus, adnotatio etiam ortu Vergiliarum VII Id. Maii, occasu quoque eorundem VII Id. Novemb.
Et Plinius secundus in libro secundo naturalis historiae, eodem modo distinguenda iudicavit.
Beda continua: "Inoltre, anche nei libri piu' autorevoli e famosi dei cosmografi, troviamo le stesse stagioni cosi' distintamente delineate, con l'osservazione del sorgere delle Pleiadi il 7° giorno prima delle Idi di Maggio [9 maggio], e il loro tramonto il 7 Novembre. Anche Plinio il Vecchio nel Libro Secondo della sua Storia Naturale giudica che si debbano suddividere nella stessa maniera ".
In realta' Plinio il Vecchio usa una data leggermente diversa: infatti, nel Libro II, Capitolo 47, §125 dice:
Post id aequinoctium diebus fere IIII et XL vergiliarum occasus hiemem inchoat, quod tempus in III idus Novembres incidere consuevit; hoc est aquilonis hiberni multumque aestivo illi dissimilis, cuius ex adverso est Africus
In sintesi: una tradizione marinaresca del Mediterraneo, che vede Novembre come il mese delle tempeste, registrata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, passa tramite Beda nella tradizione anglosassone.