Un attimo: a scuola ci hanno insegnato che l'autunno arriva il 23 settembre.
Pero' il nostro Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia, dice (Libro II, cap.124)
(124) Post eos [=aquilones] rursus austri frequentes usque ad sidus Arcturi, quod exoritur XI diebus ante aequinoctium autumni.
Cum hoc corus incipit. Corus autumnat
In questo passo, Plinio dice che, dopo i 40 giorni di aquiloni estivi, di nuovo soffiano i venti meridionali (austro), fino al sorgere eliaco di Arturo, la brillante stella principale della costellazione di Boote, che avviene 11 giorni prima dell'equinozio d'autunno.
Con Arturo inizia il coro, cioe' il vento di Nord-Ovest, che noi chiamiamo Maestrale. Con il coro inizia l'autunno.
Tenendo conto che la data dell'equinozio, stabilita da Giulio Cesare, era il 24 settembre (vedi per es., Beda cap.30 del De Temporum Ratione), e tenendo conto della numerazione inclusiva dei Romani, la data stabilita da Plinio risulta essere il 14 settembre, cioe' oggi.
La correttezza dell'affermazione di Plinio e' quasi chirurgica: con una simulazione del cielo (fatta con Stellarium) per il 14 settembre del 50 d.C. si ottiene che al tempo di Plinio effettivamente Arturo sorgeva insieme al sole. Attualmente, per la precessione degli equinozi, la levata eliaca di Arturo avviene quasi un mese dopo, intorno al 13-14 ottobre.