Nella giornata dedicata alle donne, l'8 marzo, parliamo di fiori, in particolare, dei"soffioni" del dente di leone (pissacan in veneto). Essi hanno la proprieta' di viaggiare per lunghe distanze spinti dal vento, come dei piccoli paracadute: esperienza che noi tutti da piccoli abbiamo fatto. Non e' invece banale il principio con cui questi piccoli paracadute "galleggiano" in aria: un recente studio, il cui riassunto compare nel numero di Gennaio 2019 di Physics Today, ne spiega il complicato meccanismo. Nello studio, un variopinto gruppo composto da una biologa giapponese, un fisico e un ingegnere italiani, e un matematico inglese, hanno scoperto che al di sopra del pappo del dente di leone si forma un complicato vortice, caratterizzato da due punti (punti di nullo) in cui la velocita' dell'aria si annulla. Il vortice crea una depressione al di sopra del pappo, che lo aiuta a fluttuare libero nell'aria. |
Quello che colpisce e' l'universalita' di alcune strutture che si osservano in natura: per esempio, la stessa geometria del vortice si riscontra nelle linee di campo magnetico di alcune configurazioni di plasmi noti come Field Reversed Configuration (FRC): entrambi i vortici sono una perturbazione in un flusso verticale (aria nel caso del soffione, campo magnetico assiale nel caso FRC) con due punti di nullo, posti simmetricamente in alto e in basso, rispetto al vortice.
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2019_pt__721__17_vortici_dei_soffioni.pdf |