Lo racconta niente popòdimeno che Procopio di Cesarea, nelle Guerre Vandaliche (Libro I, cap.2, Libro III, cap.2 delle Guerre). Lo trovate in rete, in inglese su Wikisource
http://en.wikisource.org/wiki/History_of_the_Wars/Book_III#II
oppure in pdf in greco con traduzione in latino:
http://www.veritatis-societas.org/203_CSHB/0490-0575,_Procopius_Caesariensis,_De_Bello_Vandalico_%28CSHB_Vol_1%29,_GR.pdf
Non esiste versione italiana, né in rete, né in libro. La traduzione in italiano (mi sono arrabattato col latino e l'inglese) suona più o meno così:
In quel tempo si narra che in Ravenna all'imperatore Onorio un eunuco, evidentemente un addetto al pollaio, annunziasse che Roma era perita. A questa notizia egli esclamando, "Ma come!", disse, "Se ha appena mangiato dalle mie mani!". Egli aveva infatti un gallo di dimensioni enormi, che aveva insignito del nome di Roma, alché l'eunuco, comprendendo le sue parole, disse che Roma la città era perita per mano di Alarico. E l'imperatore, con un sospiro di sollievo, disse "Amico, temevo che il mio pollo Roma fosse morto!". Tanta infatti tramandano fosse l'inettitudine dell'imperatore.